INTERVISTA A ALESSANDRA PETTENON, CO-IDEATRICE DEL CONCORSO
Ciao Alessandra, il concorso è oggi alla settima edizione e ogni anno sono sempre di più i partecipanti e i progetti in gara. Qual è il segreto del successo di questo progetto?
Sette edizioni in 10 anni… chi l’avrebbe mai detto!
Sicuramente l’unicità del progetto è la caratteristica che ne ha determinato il successo. Non ci sono concorsi così strutturati che possono dare visibilità ai trattatori e applicatori e ai loro lavori.
In questi anni abbiamo visto tanti progetti. Quale ti ha colpito di più?
Non ho un progetto che mi ha colpito più degli altri, sono legata a tutti i lavori presentati. Certamente i lavori della prima edizione sono quelli che ricordo meglio: il progetto era completamente nuovo e non sapevamo che riscontro avrebbe avuto, ma 5 trattatori hanno accolto positivamente l’iniziativa, incuriositi, e hanno partecipato con 11 progetti. Un successo! Da li è iniziato una crescita continua di partecipanti e di lavori presentati durante le diverse edizioni.
C’è stato un trattamento particolarmente difficile che ti è rimasto in mente? E il più maestoso?
Tra i lavori più maestosi sicuramente ricordo la Reggia di Venaria Reale. Ma ce ne sono molti da citare che non sono da meno: per esempio il lavoro svolto da Maurizio Donno in un antico casale del 1800 a Ostuni, fino agli anni 50 destinato a vecchia tabaccheria, oggi splendido bed and breakfast. Un trattamento di 1450 mq di pietra di Trani anticata rimane bene impresso nella memoria!
Negli anni abbiamo visto lavori prestigiosi ambientati anche in contesti contemporanei: una progetto molto interessante, anche per la vastità della superficie trattata, è stato il trattamento del Centro Congressi Arezzo Fiere eseguito da Alessandro Puracchio. 2700 mq di Granito cinese (absolute black) trattati con assoluta maestria.
Il più complesso: tra tutti mi ha colpito il lavoro nella Cappella di San Severo, a Napoli, eseguito da Vincenzo Casolaro. Un lavoro meticoloso, su una pavimentazione con una greca in cotto smaltato, eseguito a mano, sotto il controllo della sorveglianza, con un risultato impeccabile!
Da quest’anno possono partecipare anche progetti realizzati all’estero da trattatori italiani. Quali sono i materiali più trattati all’estero?
Come in Italia, anche all’estero c’è un mix di materiali che vengono utilizzati per importanti lavori. Cotto, pietre naturali, gres porcellanato vengono impiegati in tantissimi progetti e con i nostri prodotti le caratteristiche del materiale vengono potenziate mantenendo la bellezza del materiale invariata nel tempo.
Vuoi fare un in bocca al lupo ai nostri candidati vincitori 2016?
Mi auguro che anche quest’anno gli applicatori accolgano la sfida e presentino i loro migliori lavori. Partecipare è facile, basta avere delle buone foto del prima e dopo e una descrizione del lavoro fatto. Il successo di questo progetto dipende da loro. Auguro semplicemente un in bocca al lupo a tutti!
INTERVISTA A NICOLA BRUNELLO, TECHNICAL ASSISTANCE MANAGER
Ciao Nicola, tu che sei in contatto quotidiano con i trattatori, dacci un anticipazione: sono stati eseguiti, in Italia e all’estero, trattamenti che possono partecipare al concorso e che meritano il podio?
Sicuramente! In questi ultimi due anni i nostri applicatori hanno eseguito lavori di notevole spessore sia in Italia che all’estero. Ma mi aspetto sempre di essere sorpreso da qualche jolly dell’ultimo minuto.
Una parte della tua attività è la formazione. La raccolta dei progetti del concorso, e quindi di case history, può servire anche come base per formazione?
Assolutamente, anzi sono fondamentali per mostrare durante le presentazioni aziendali, come i nostri prodotti possono essere applicati e che risultato estetico hanno se applicati correttamente.
Ricordiamo che gli applicatori specializzati, riescono a far emergere dai nostri prodotti le massime caratteristiche tecniche sia in fase di stesura, che nella fase successiva al trattamento.
Come è cambiata la professione del trattore negli anni?
L’asticella si è alzata. Il mercato ha affinato le sue esigenze e pretende molto dal trattamento. Di conseguenza anche i nostri applicatori si sono evoluti per soddisfare al meglio le richieste dei clienti. Inoltre la globalizzazione ha portato ad un estensione dei lavori anche oltre i confini italiani, costringendo i professionisti a “imparare” a rapportarsi anche con altri mercati.
Quali sono i materiali che vengono trattati di più e che forse vedremo di più in questa edizione?
C’è un ritorno ai materiali “nobili” (pietre naturali in primis) ma anche delle Cementine sia in fase di restauro, che di nuova realizzazione (si pensi che perfino aziende come Bisazza hanno cominciato a produrre la propria linea), e questo devo dire che è solo positivo per Fila.
Questo ultimo anno forse ha visto le Cementine come materiale più trattato dai nostri applicatori, ma staremo a vedere i lavori che verranno presentati.
Vuoi lanciare un messaggio ai nostri trattatori?
Siamo pronti a essere stupiti dai vostri lavori, quindi datevi da fare !
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Una risposta a “Concorso “Trattàti da Re”: intervista doppia a Alessandra Pettenon e Nicola Brunello”